giovedì 31 dicembre 2009

Prima conquista: rallentare.


Un bienvenidos con lettere colorate ci accoglie in un contesto che è rimasto lo stesso di 4 mesi fa: un misto di malinconia, abbandono e degrado (non solo ambientale)... e di certo non aiutano le conseguenze del temporale appena terminato ... All'ingresso ecco forte, forte l'abbraccio di Soledad ed i salti sorridenti di Augustin.
In un attimo siamo dentro: si sono appena svegliati e stanno facendo merenda. Gli odori ed i rumori sono gli stessi... i sorrisi anche. Ed ecco che scopriamo la forza per reagire. I piccoli sono cresciuti in altezza e, complice un'influenza intestinale, dimagriti. Jère, la mascotte, interagisce attivamente anche con qualche parola, Augustin ha imparato ad usare il bagno dicendo finalmente addio al pannolino èd è ùn poco meno pigro con le parole ... o forse è solo l'euforia del ritrovo. La giornata passa veloce tra un gelato ed una passeggiata il tutto condito da una fisicità che aiuta noi e loro. Sono avidi di coccole e perderci nei baci e negli abbracci ci permette di ritrovare intimità.
Parliamo con Sole per cercare di capire che cosa e cambiato dopo la morte del Padre Aguileira ma riusciamo a cogliere solo tanta insicurezza ed un misto di rassegnazione che ci piace poco. Domani arriva da Buenos Aires suor Matilda con la quale proveremo ad impostare un discorso sul futuro...
Che cosa vuol dire futuro per Jorge e Ruben ora che hanno finito la scuola? Inserirli in un contesto lavorativo è possibile? Quali i passi da fare? E per Markus e Jasmine così portati per lo studio e desiderosi di apprendere? E per Jère che speranze ci sono di aumentare da tre a cinque i giorni di scuola, che per lui significano psico motricità, pedagogia, supporto per il linguaggio? ....
Siamo esigenti, vorremmo tutto perfetto ed chiediamo risposte immediate ed esaustive.
Sono bastati quattro mesi per farci dimenticare che qui le cose viaggiano àd una velocità differente e la risposta più frequente che riceviamo è "ási es la vida..." ed allora scopriamo che per noi accettáre di rallentare è la prima grande conquista.
Alla prossima!
Ele y Sebi

1 commento:

  1. Caro Sebastiano,
    quì in Italia mancano ormai poche ore alla fine di questo anno!
    Un anno intenso straziante, con poche luci e moltissime ombre!
    Cosa devo dirti in questo momento che non sfoci in una mera frase di circostanza? E' difficile ma ci provo: per il momento godi della gioia dei bambini che ti sono intorno, la gioia immensa, quella dello spirito di chi vuole ricevere e dare Amore senza calcoli, senza tornaconti, credo che questa impresa che state affrontando, quantunque dura e intensa, è necessaria - come avete scritto - forse per ritrovare nuovi ritmi vitali!!
    Parliamo ora di questo nuovo anno che verrà:
    quali aspettative, quali speranze, quale futuro.....Quanti quesiti a cui forse non riusciremo a dare una risposta. Io credo che ciò che veramente è necessario, sia vivere intensamente il presente, ti auguro di viverlo con tutto il meglio che la Tua anima possa esprimere, sia pure nella consapevolezza che non sarà più la stessa vita, l'augurio che ti faccio è quello di ritrovare quel sottile filo invisibile che nell'esistenza di ognuno, congiunge costantementele emozioni con la ragionedonandoci equilibrio!
    Ti auguro un'alba chiara e serena, l'alba del giorno che verrà, e che la Tua anima possa tornare a sorridere!
    Con affetto profondo unitamente a Elena
    Eugenio e Daniela

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