venerdì 5 agosto 2011

Il giorno di Agus e Jere

Quando abbiamo portato i "grandi al cinema" domenica scorsa ci eravamo ripromessi di dedicare un pomeriggio ad Agus e Jeremia che avevamo dovuto lasciare a casa. E così abbiamo mantenuto la promessa. Appuntamento alla casa per i preparativi alle 3. Tra zainetti con cambio di vestiti e pannolini, medicine ed immancabili raccomandazioni tutto è filato liscio ed in meno di mezzora abbiamo caricato i due passeggeri speciali sulla nostra auto. E' la prima volta che due bimbi vengono lasciati uscire senza accompagnatore della casa ed insieme all'orgoglio per la conquista sentiamo forte anche la responsabilità. Mentre viaggiamo verso Cordoba i piccoli si guardano attorno estasiati, sono tranquilli e noi iniziamo a fare programmi per la giornata. Prima tappa da "Abuela Chica" per acquistare un bel passeggino per Jere. Ne scegliamo uno rosso, robusto e maneggevole che inauguriamo subito alla seconda tappa del nostro pomeriggio: un centro commerciale con zona giochi attrezzata per bimbi.


 
Dopo una merenda a base di Jogurt per Agus e latte e maizena per Jere ci siamo dedicati allo shopping con una sosta anche in "peluqueria" dove Agus ha sperimentato per la prima volta i servizi di un parrucchiere per bimbi. Terminati gli acquisti è arrivato il momento del divertimento con accesso alla zona giochi dove in un tripudio di luci, suoni e colori abbiamo trascorso un paio d'ore osservandoli interagire e giocare in un contesto normale per noi ma assolutamente speciale per loro abituati , ahimè da tempo, a stimoli contenuti e a contesti solo parzialmente idonei al loro stato di bimbi speciali.


Non ci sono stati capricci al momento di andare, non servivano... è bastato dare un occhio alle loro espressioni per convincerci ad un giro addizionale sulla giostra dei cavalli... prima di lanciarci all'attacco della cena (pizza e empanadas) rigorosamente consumata con forchetta in modo composto ... a dimostrazione che investire in educazione non è solo possibile ma è un dovere anche nei confronti di coloro a cui verrebbe tollerato tutto in virtù dei loro handicap. E' solo provando ad integrarli nel mondo normale che riusciremo, infatti, nel nostro compito offrendo loro una vita dignitosa ed appagante e non semplice sopravivvenza.

Il rientro ad Unquillo giusto in tempo per la nanna... Jeremia crolla già durante il tragitto mentre Agus non molla ed al momento di scendere dall'auto non vuole saperne. Fa capire a modo suo che non vuol mettere la parola fine a questa bella giornata. Con tatto e dolcezza interveniamo per un'altra lezione di integrazione nel mondo dei grandi; anche le cose belle finiscono.. ma domani è un altro giorno e troveremo insieme altre ragioni per sorridere. Il nostro rientro a casa è popolato di belle immagini e di belle sensazioni. Alle 22,30 (orario normalissimo per una cena argentina) ci aspettano Gabriela e Tarib. Li ricordate? Gabriela è stata nel 2009 la nostra insegnante di spagnolo (vedi post del 19/8/2009 ) e

Tarib è il suo fidanzato. Sono giovani, belli e determinati. Parlano di progetti con quella luce negli occhi che rende tutto possibile ... e noi li ascoltiamo pacati e sorridenti... a tratti il nostro sguardo si incrocia ed è un attimo ricordare quando a parlarci di progetti c'era Vale... due splendidi occhi verdi ed un sorriso ... che continua ad incantarci. Forza Gabriela e Tarib noi facciamo il tifo per voi e .... vi aspettiamo presto in Italia!

un beso Ele y Sebi

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